“La natura fornisce all’economia britannica servizi gratuiti per un valore di decine di miliardi all’anno, da luoghi e paesaggi ricreativi alla fertilizzazione dei terreni, alla purificazione delle acque. E’ quanto emerge dalla prima valutazione finanziaria sistematica dell’ambiente. Condotto da cinquecento esperti nel campo dell’ecologia, dell’economia e delle scienze sociali, il National Ecosystem Assessment offre ‘un nuovo modo di valutare la ricchezza nazionale’, ha detto Lord Selborne, presidente dell’associazione governativa Living with Environmental Change.”
Clive Cookson, “Nature worth billions, says environment audit”, Financial Times 02 June 2011
Speriamo che la natura non chieda il conto in breve. Ma che tipo di contratto abbiamo con lei? Encomiabile comunque lo stile chiaramente humeano che traspare da questi inglesi, perchè portando all’eccesso la nostra logica forse possiamo arrivare a ribaltarla: che debito abbiamo accumulato? E come lo ripianiamo? E qual’è il tribunale competente? In questi casi ci vorrebbe Dio, ma per rimanere in stile british, come dice P.J. Farmer in Venere sulla conchiglia, Dio, per l’appunto, “qualche secolo fa è andato a bere una birra e da allora non si è più visto”. Per cui col nostro socio di fatto Natura Inc. dovremo trattare da soli.