In “Filosofia del denaro” Simmel pone il denaro quale simbolo dell’epoca moderna e descrive le conseguenze della sempre maggior diffusione di un’organizzazione monetaria della società, caratterizzata dall’impersonalità dei rapporti umani: “L’uomo moderno è simile a una cifra da cassaforte, formata da elementi comuni a tutti gli altri, mescolati però in modo da produrre una precisa e inconfondibile combinazione”. C’è poi da ricordare il celebre detto per cui il denaro è “sterco del diavolo”, come pure del legame stabilito d a Freud con le feci… E nel film Wall Street tutti ricordiamo l’apologia dell’avidità fatta da Michael Douglas, per non parlare del fatto che il “denaro non dorme mai” in un’epoca che è stata ben descritta da un libro intitolato “Il capitalismo all’assalto del sonno”.

Ma davvero il denaro è una cosa negativa? Perché non proviamo ad andare oltre i pregiudizi e a parlarne insieme cercando di uscire dagli schemi? A cominciare magari dall’immagine qua sopra, anzi dal detto inscritto quasi al suo centro: sarà un caso che il dollaro abbia come motto “In God we trust”?

 Quando?

Martedì 26 febbraio, ore 20.00 (puntuali per favore), cena filosofica alla Taverna dei terroni, mercato comunale di Viale Monza 54, Milano (ingresso da via Crespi) M.M. Pasteur.

Costo 25 euro: menu fisso con impepata di cozze e fritto misto di pesce, verdure in pinzimonio, vino e acqua: dessert, dolci e liquori sono extra a parte.

È necessario confermare la partecipazione inviando una mail all’indirizzo paolo.cervari@gmail.com oppure a alessandra.quaini@gmail.com ma ATTENZIONE! Siccome è una cena e il ristoratore ci fa un buon prezzo a fronte di una previsione di presenze, sei PREGATO di confermare la tua presenza entro il 23 di gennaio, per evitare problemi all’oste, a chi organizza e a chi parteciperà. Grazie e al 26 di febbraio!

 

Testo preliminare che suggeriamo di leggere:

https://viveresostenibileromagna.wordpress.com/sfoglia-il-numero-in-corso/selezione-articoli/cose-il-denaro/