Se ne fa un gran parlare e spesso non lo si definisce. Spesso si parla di innovazione disruptive (come per esempio Airbnb) e non si parla di miglioramenti incrementali o adattivi – più frequenti e meno rischiosi. La verità è che oggi in Italia c’è un gran bisogno di digitalizzazione – e non parlo di cose fantascientifiche ma di cose semplici che si possono fare anche con poco (diciamo che ci vogliono almeno delle interfacce tra processi o atti). Giusto per fare un esempio semplice, pensate se tutto ciò che viene fatto in termini di riunioni o lavorazioni su documenti fosse registrato in modo omogeneo su un template comune a tutti: ci sarebbe al possibilità di sapere in tempo reale a che punto sono gli stati di avanzamento.  Ma è solo un’idea tra mille: il digitale non è alien e serve a tutti, ma proprio a tutti, tant’è che chi ne è fuori, secondo un sacco di ricerche, è fuori dal mercato – prima o poi. Per una bella rinfrescata sui basic o per un introduzione per chi ha ancora le idee confuse ecco un bell’articolo di Marco Massarotto dal titolo Digital Transformation for Dummies (senza offesa eh!).