Con rimando ai precedenti post che si trovano sotto l’etichetta “25 sfide per il management di domani“, la sfida per il management di domani numero 3 è:

Ricostruire le fondamenta filosofiche del management. Per creare organizzazioni che siano ben più che semplicemente efficienti, avremo bisogno di attingere agli insegnamenti di campi come la biologia, le scienze politiche e la teologia.

Bè.. su questa (grazie Gary Hamel!) ci vado a nozze: non avete idea, o forse sì, se vivete in azienda, di quante persone, manager e dirigenti, siano dei perfetti ignoranti riguardo a una serie di cose imprescindibili per capire il mondo di oggi.Per esempio, credo che pochi manager sappiano perchè le funzioni o equazioni lineari non funzionino nei sistemi complessi, oppure cosa sia la determinazione posteriore del senso , o il mana o una profezia che si autoavvera. Tutte cose altrettanto importanti di quelle che hanno studiato alla Bocconi (va detto che magari se sono stati all’INSEAD qualcosa ne sanno…) .. e che poi magari hanno pure dimenticato, poverini, facendo per anni i promo per il cioccolatino COSO o altre amenità del genere. Non ce l’ho coi manager sia chiaro: è che il sistema in cui li allevano è vecchio. Non funziona più, è un’istituzione decotta. Per questo hanno bisogno di pensiero nuovo. O di romanzi, come dice il dottor Celli … o di un po’ di filosofia, che li aiuti a pensare in modo un po’ più rotondo, più ricco, più fecondo. Non ci vuole molto. Basta impiegare un po’ di tempo a riflettere… ma bisogna spegnere gli smartphone, e credere fermamente che nelle prossime due ore non sarai proprio necessario a questo mondo. Per convicersene, consiglio un bel giretto al Cimitero Monumentale, pieno zeppo, come diceva Charles de Gaulle, di “uomini indispensabili”.

Per maggiori informazioni vedi www.managementlab.com e “Le grandi sfide per il management del XXI secolo del XXI secolo” in Oltre la crisi, Piccola Biblioteca del Sole 24 Ore N. 19/2009, Il Sole 24 Ore.