Nel precedente post ho citato il discorso di Stanford di Steve Jobs. Eccone il succo:

“Certamente all’epoca in cui ero all’università era impossibile unire i puntini guardando al futuro.
Ma è diventato molto, molto chiaro dieci anni dopo, quando ho potuto guardare all’indietro.
Non è possibile unire i puntini guardando avanti, potete unirli solo guardandovi indietro.
Così dovete avere fiducia che, in qualche modo, nel futuro, i puntini si potranno unire.
Dovete credere in qualcosa – il vostro intuito, il destino, il karma, qualsiasi cosa.
Quest’approccio non mi ha mai lasciato a piedi. E ha sempre fatto la differenza nella mia vita.”

Steve Jobs
Discorso all’Università di Stanford, 12 Giugno 2005

A me piace perchè è una delle formulazioni più chiare che abbia mai trovato della sovradeterminazione del senso (concetto di Freud) ovvero della sua determinazione posteriore (nachtraglickeit) . Per dirla in modo ancora più facile: il senso di quello che fai lo saprai solo dopo. Ma perchè prima… non c’è. Si fa, per così dire, per strada. Per fare ancora gli eruditi, c’è una bella immagine di Walter Benjamin, famosa: l’angelo della storia, l’Angelus Novus, che procede nel futuro guardandosi all’indietro. Facciamo tutti così. E se ci girassimo, ogni tanto?