Il Grande Gioco è un’eredità del mio passato scoutistico: immaginate due squadre che si fronteggiano, per esempio Cercatori d’Oro e Banditi, su un territorio abbastanza vasto, in campagna o montagna, per un paio di giorni.

 

Il Grande Gioco contempla pertanto narrazione, scenario, regole (di combattimento, soprattutto, ma può anche escluderlo). E’ estremamente avventuroso, motivante, realistico, faticoso, impegnativo. Comporta un continuo problem solving (anche per dormire, procurarsi il cibo, cucinare..)

 

Può essere declinato in ogni sorta di scenario o metafora, richiedere ogni sorta di competenze, supportare qualsiasi obiettivo di sviluppo. Richiede pertanto una progettazione ad hoc.

 

Il fatto che comporti aspetti motori è importante e fonda parte della sua efficacia. Può integrare al proprio interno ogni sorta di altro tipo di strumento o tecnica. Di certo non lo si dimentica.