Un lavoro sull’autobiografia – che è a sua volta una specifica della narrazione –  fa parte a pieno titolo di molte pratiche, tra cui elettivamente la Consulenza Filosofica, ma non solo: anche il coaching o un più ampio itinerario di sviluppo personale si può avvalere della costruzione di un’autobiografia. La pratica si può svolgere anche in gruppo, infatti posto che il tratto comune è il dare o costruire senso all’interno di un percorso di vita (come fa anche la psicoanalisi, per esempio), è possibile effettuare questa ricerca sia da soli che con altri, dove allora sarà dato più spazio al comune, al riverbero, al rapporto tra le diverse esperienze.

 

Ma a che serve una pratica del genere in ambito organizzativo? A parte il lavoro di sviluppo personale, può essere utile per connettere l’esperienza delle persone a quelle dei gruppi, organizzazione compresa, insomma, ancora una volta, per costruire senso comune, che è poi la chiave del legame sociale e della cooperazione.

 

Va inoltre considerato che anche un’organizzazione ha un’autobiografia, così come un’identità – o per lo meno, è auspicabile che così sia – e spesso ricostruire e ripercorrere, riflettere e ridefinire, rivedere e riscrivere  l’una e l’altra sono operazioni di carattere strategico: chi ti crede, infatti, se non hai un’immagine definita, un’identità, un’anima?

 

Dal punto di vista operativo la costruzione di autobiografie o segmenti di esse, o confronti tra esse può assumere le forme più disparate: diari, video, rappresentazioni teatrali, psicodramma, cartelloni, murales, siti web… non vi è limite e si può anche in parte destrutturate il modello “storia” – per esempio virando verso il modello “elenco” o “catalogo” (le cose più belle che mi sono successe…).

 

Di regola – se non in certi tipi di life coaching o di gruppi – tale pratica non ha consistenza autonoma e si inserisce come modulo all’interno di interventi più vasti in seno alle organizzazioni – benché, come accennato sopra, può accadere che l’organizzazione “si racconti” e faccia per esempio un film sulla propria storia (anche se in questi casi siamo più nella zona dello story telling).